Presentazione libro “L’avventura di un povero cristiano”
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Descrizione
Mercoledì 17 dicembre 2025, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme, ospiterà il primo appuntamento della rassegna “A voce alta”, lettura di brani tratti dal libro “L’avventura di un povero cristiano” di Ignazio Silone a cura del prof. Felice Casucci.
A ridosso delle festività natalizie, leggere quest’opera di Ignazio Silone non è una scelta mainstream, ma un atto squisitamente sovversivo. Nonostante sia ambientata nel XIII secolo, L’Avventura di un povero cristiano è di una sorprendente attualità, poiché offre, al “lettore moderno”, profondi spunti di riflessione sui temi della coscienza individuale, della libertà e della responsabilità morale di fronte alle istituzioni corrotte. È un significativo monito sull’importanza di non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie e ai soprusi di potere.
Il testo (un dramma teatrale pubblicato nel 1968 e vincitore del Premio Campiello) si concentra sulla vicenda storica e umana di Pietro da Morrone, un umile eremita che divenne Papa Celestino V nel 1294.Il tema centrale è l’impossibilità di conciliare gli ideali evangelici di povertà e umiltà con gli intrighi e la corruzione delle autorità ecclesiastiche del tempo.
Per il prof. Felice Casucci, curatore della rassegna, “Leggere è un gesto politico. Ascoltare è un gesto politico. Comprendere è un gesto politico. Ricordare è un gesto politico. La politica è cultura dell’innocenza. Chi fa altro la nega, la tradisce e l’ammonisce con un’eco che resta nella Storia, di là dal silenzio. Questo ci insegna la vicenda di Celestino V, una parentesi assidua di parole sottintese, strepiti e stupori”.
Ignazio Silone, pseudonimo di Secondino Tranquilli (Pescina, 1º maggio 1900 – Ginevra, 22 agosto 1978), è stato uno scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo italiano. Annoverato tra gli intellettuali italiani più conosciuti e letti in Europa e nel mondo, il suo romanzo più celebre, Fontamara, emblematico per la denuncia della condizione di povertà, ingiustizia e oppressione sociale delle classi subalterne, è stato tradotto in innumerevoli lingue; tra il 1946 e il 1963 ha ricevuto dieci candidature al premio Nobel per la letteratura.